DOMANDE E RISPOSTE SULL’ABBRONZATURA ARTIFICIALE

 

E’ vero che le lampade solari sono la stessa cosa della luce solare, anzi sono più sicure?

Le lampade per l’abbronzatura artificiale differiscono significativamente dalla luce naturale. Questo perché la luce solare naturale ha lunghezze d’onda di UVA e UVB in proporzioni simili. Invece, le lampade solari forniscono approssimativamente lunghezze d’onda UVA al 95% e UVB solo in piccola quantità.

E’ vero che le lampade solari sono più sicure perché fatte e controllate dall’uomo?

La piccola quantità di raggi UVB emessi significa che certi tipi di pelle possono non riportare ustioni. Tuttavia, qualsiasi tipo di abbronzatura causa danni alla pelle e approssimativamente la metà di tutta la popolazione bianca, d’origine caucasica, non si abbronza correttamente e dunque si brucia.

La pelle è più sana e più protetta con un’abbronzatura?

Sebbene molta gente creda che sia così, i dermatologi non sono d’accordo. Nel 1988, la Consensus Conference on Photoaging and Photodamage, sponsorizzata dall’American Academy of Dermatology ha concluso che un’abbronzatura salutare semplicemente non esiste. L’abbronzatura è la risposta della pelle ad un’overdose di radiazioni UV ed è il segno tangibile di un danno ormai prodotto.

Qual è la differenza tra radiazioni UVA e UVB?

Gli UVB, i raggi che ustionano, sono più forti durante i mesi estivi. I loro effetti sono limitati, per la maggior parte, allo strato più superficiale della pelle, l’epidermide. La luce UVA è presente in natura nella stessa quantità durante tutto l’arco dell’anno. Naturali o artificiali che essi siano, gli UVA penetrano assai più profondamente nella pelle, danneggiando l’elastina e le fibre di collagene presenti nel derma. Le persone che si abbronzano o si ustionano regolarmente hanno la pelle che, se vista al microscopio, assomiglia ad una pelle cronicamente infiammata.

Prima di una vacanza, non è meglio avere una base d’abbronzatura così da non bruciarsi sulla spiaggia?

Trenta minuti di abbronzatura artificiale in un lettino è equivalente ad un giorno passato sulla spiaggia, e bombarda la pelle con un’intensa dose di UVA pari a due-tre volte più forti della luce solare naturale. Ripetute e frequenti esposizioni a radiazioni UV causano il formarsi di rughe, macchie cutanee. Il danno al DNA provocato dall’abbronzatura conduce a mutazioni cellulari che possono dar luogo a tumori e cancri alla pelle.

Le creme o le lozioni auto-abbronzanti sono il modo migliore per dare alla pelle il colore che si vuole?

Questi prodotti, che non richiedono alcuna esposizione a radiazioni UV per cambiare il colore della pelle, sembrano essere sicuri per la maggior parte delle persone. Esse funzionano macchiando la superficie della pelle e richiedono una ripetuta applicazione ogni due-tre giorni, dal momento che il colore si fissa non appena le cellule morte della pelle cadono via dalla superficie. Più di 150 farmaci, così come i profumi e certi frutti o vegetali, possono rendere la pelle fotosensibile o arrecare serie ustioni se chi ne fa uso si espone poi al sole. Tuttavia molti utenti non si preoccupano di questi pericoli, anche se almeno uno di questi . Tuttavia molti utenti non si preoccupano di questi pericoli, anche se almeno uno di questi incidenti è stato documentato.

Queste domande e risposte possono dissuadere qualcuno, oppure, convincerne altre, quelli che seguono sono piccoli consigli da seguire per avvicinarsi ad un centro per l’ abbronzatura.

La prima cosa da fare è cercare un’immagine di reale pulizia del centro . I macchinari, di solito a raffreddamento automatico, producono polvere che deve essere prontamente spazzata via. Non solo, deve essere pulita soprattutto l’attrezzatura che vi forniscono, occhialini, lenzuola e asciugamani tutti rigorosamente sterilizzati e monouso. Per quanto riguarda il lettino a bassa pressione, sarebbe bene passare sulla superficie a contatto con il soggetto, un prodotto antimicotico. Ed ora, alcune avvertenze per chi si sottopone ad una seduta abbronzante: togliersi eventuali lenti a contatto, non adoperare sostanze fotosensibilizzanti prima dell’uso, pulire il viso da eventuali trucchi o make-up e soprattutto essere puliti, poiché qualunque impurità sulla pelle se sottoposta alla lampada abbronzante - che è calore e dunque vasodilatatore - penetra nei tessuti sottocutanei. Educare all’uso della lampada è fondamentale. Non usare farmaci, anticoncezionali o cortisonici durante il periodo del trattamento poiché potrebbero provocare l’emergere di macchie cutanee. Ugualmente, non è consigliabile il trattamento abbronzante a chi soffre di cuore o di pressione".
Dopo tutte queste utili informazioni, in cambio, l’abbronzatura artificiale almeno a qualcosa fa bene: fa bene all’acne.